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Tenacia e conquista

Sono figlia degli Anni 90, quando ancora alcuni sport non avevano rappresentanti femminili. Guardavo i Giochi Olimpici del 1996, quelli di Atlanta, e mi piaceva la vela. Vengo da una città sul mare e le barche mi sono sempre piaciute. Mi innamorai del Laser, piccola imbarcazione con un’unica vela, che in quell’edizione fece il debutto olimpico. Quando sono andata con i miei genitori a cercare un corso di vela per Laser ho scoperto che non esisteva la categoria per le ragazze, la cosa mi fece arrabbiare ma iniziai la mia esperienza con la vela prima in solitaria con l’Optimist, poi sul 420 e 470 dove ho dovuto imparare a relazionarmi con un’altra persona che occupava lo scafo con me. Poi finalmente sul Laser. Il giorno che ho fatto la mia prima regata su un Laser ero emozionatissima e mi sembrava di aver conquistato il mondo. La vela per me significa parità di genere e mi ha insegnato a lottare per raggiungere i miei obiettivi, a non mollare.

Dall’insicurezza alla forza

Da piccolo sono stato vittima di bullismo, ero molto tondo e la cosa mi imbarazzava. I miei compagni di classe delle medie mi presero di mira e quegli anni furono difficili. Uno dei pochi amici che non mi prendeva in giro faceva atletica e mi invitò ad andare al campo con lui. Iniziai quindi ad allenarmi prima così per compagnia poi perché mi piaceva. Alla velocità preferivo il mezzofondo, dove ero più resistente. Ho continuato e durante l’adolescenza il mio corpo è cambiato, grazie allo sport si è proprio trasformato. Ho dimenticato i bulli grazie allo sport e un aiuto psicologico ma ora sono solo un ricordo. Intanto continuo a correre, mi iscrivo per passione alle mezze maratone cittadine, non sono un vero agonista ma mi piace l’effetto che lo sport ha sulla mia salute. Non credo che potrei fare a meno della mia corsetta quotidiana, mi ha proprio cambiato la vita!

Insieme per un futuro migliore

Sono il presidente di una squadra di pallavolo maschile di provincia. Il volley fa parte del mio dna, sono stato un giocatore non troppo forte ma molto appassionato, per me è stato naturale continuare a fare parte di questo mondo. Viaggiando con la squadra negli anni ho visto cambiare i palazzetti delle varie città, alcuni in meglio, altri in peggio. Non siamo il calcio di serie A e quindi siamo abituati a strutture non sempre bellissime. Però io per la mia squadra ora voglio il meglio, secondo le nostre possibilità. Con la crisi degli ultimi anni e le bollette che sono aumentate e ci hanno messo in ginocchio, ho deciso insieme alla società di mettere dei pannelli solari sul tetto per risparmiare sì, fra qualche anno, ma anche perché siamo nel 2023 e dobbiamo fare la nostra parte per sopravvivere dignitosamente su questa Terra. Credo che sia grazie allo sport e ai valori che mi ha insegnato che ho deciso di prendere questa decisione.

Più rispetto per l’ambiente

Il cambiamento climatico mi mette ansia, vivo in montagna e non vedo più la neve come quando ero piccola. Fare sci, che amo tanto, è ormai è difficile, le temperature non permettono neanche di sparare la neve artificiale, che non sempre fa bene ai prati sotto, e spesso dopo brevi nevicate appena la neve si scioglie rimangono solo i rifiuti di sciatori maleducati. Per questo motivo, con gli amici del mio sci club abbiamo deciso di raccogliere questi rifiuti una volta ogni due giorni, non sempre nella stessa area ma proviamo a tenere pulito il luogo dove viviamo anche se sappiamo che la neve non tornerà facilmente se non ci impegniamo tutti. Lo sport per me significa rispetto per l’ambiente che mi circonda.

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