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Fair play, rispetto per l’avversario e cartellino rosso al razzismo: fatti non parole

Una storia di: Giovanni

Nella squadra di pallamano dove gioco c’è una ragazzo che ha il colore della pelle diverso dal mio. Per me e i miei compagni non c’è nessun problema, è come noi. Ma quando abbiamo iniziato a fare partite in trasferta qualche tifoso avversario lo ha insultato. All’inizio facevamo finta di non sentirli, ma vedevamo che il nostro compagno ne soffriva. Allora gli abbiamo chiesto cosa potevamo fare per aiutarlo. Non è stato facile capire come fare. Ma abbiamo trovato la nostra soluzione: abbiamo chiesto agli organizzatori del campionato di leggere un testo antirazzismo prima della partita e se sentiamo insulti rivolti al suo colore della pelle ci fermiamo finché quella persona non si scusa o non la fanno uscire dalla palestra. Da regolamento rischiamo di perdere la partita, ci rimettiamo alla decisione degli arbitri ma per noi è più importante che tutti i componenti della squadra vengano rispettati. Per me è questo essere un Champions for Change.

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